Si parla quasi sempre dell’uomo cuckold: ma della donna cuckold, quanto ne sappiamo? Poco, evidentemente.
Dire che una cuckqueen è identica ad un cuckold, è già il primo sintomo del fatto che non si conosce nulla della psicologia di questa figura. Ecco perché siamo qui a fare chiarezza, a restituire definizione e forma alla figura della cuckquean e di tutto ciò che ruota attorno a questo tipo di relazione.
Di seguito, i punti che tratteremo assieme:
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Chi è la donna cuckold?
La donna cuckold è colei che trae piacere nel vedere il proprio partner andare a letto con un’altra donna, la cuckcake. Spesso viene definita come una cuckold al femminile o come reverse cuckold, ma a noi piace di più utilizzare i termini cuckqueen o cuckquean, poiché maggiormente si adattano alla psicologia di questa figura.
Infatti, cuckqueen sta per “regina dei cuculi”, ovvero la regina dei cornuti. Mentre cuckquean si traduce letteralmente in cornuta (cuck) e ragazza sfacciata (quean).
Dal paragone con il significato di cuckold, è immediatamente chiaro che siamo davanti a due figure molto diverse fra loro.
La psicologia della cuckqueen
La cuckqueen vanta delle caratteristiche psicologiche molto complesse, in relazione a questa pratica sessuale.
È una donna dominatrice, che riesce a vivere questo tipo di rapporto in maniera piena e complessa, immedesimandosi sia con il marito, che con l’amante. Immedesimandosi nel marito, assume idealmente il suo pene per far godere la cuckcake. Ma, al tempo stesso, gode al pari del compagno nel vedere l’altra coinvolta nell’amplesso.
Identificandosi nell’amante, invece, sperimenta idealmente il piacere ricevuto, attendendo l’orgasmo dell’altra come se fosse il proprio. Vive, inoltre, una condizione di sospensione nell’attesa che il rapporto fra i due sia consumato con successo ed entrambi raggiungano l’orgasmo. Ma nel mentre si eccita e masturba, partecipando al gioco delle parti sempre in maniera assai attiva.
Di fatto, la cuckquean riesce a vivere contemporaneamente ogni aspetto del sesso cuck, immedesimandosi in ogni parte ed in ogni momento dell’azione. Dal marito e dalla cuckcake si aspetta una totale attenzione rivolta alle sue esigenze: lui deve far godere l’altra per lei; l’altra deve godere per lei.
È un gioco complesso, dalla psicologia sottile e prorompente, che rende la cuckqueen la vera dominatrice del caso, quella che concede e permette. E ciò vale anche nel caso in cui, dopo l’amplesso, le venga chiesto di partecipare e/o compiere determinate azioni: è sempre la moglie che decide.
In cosa differenzia la cuckold al femminile da quello maschile?
Come summenzionato, la figura della cuckold al femminile è quella di una dominatrice, quindi di una persona assai diversa dal classico cuckold uomo, che è un sottomesso nel 99% dei casi.
Mentre la cuckqueen pretende che la coppia di amanti trovi il modo di includerla nel piacere, il cuckold maschio vive il rapporto con senso di umiliazione: il bull è più dotato a livello fisico e genitale e sa dare maggiore piacere alla propria moglie, rispetto a sé.
Di fatto, il lui cuckold si concentra solo sul piacere di lei, mentre la cuckquean gode in prospettiva delle emozioni di lei e di lui singolarmente, ma anche della coppia nell’insieme: la sua è una dominazione totale, senza riserve o selezioni particolari.
Tant’è che anche la scelta della cuckcake è una sua esclusiva: il marito non ha voce in capitolo. Ciò si colloca anche nell’intenzione della donna cuckold di voler dominare le altre donne, ancor prima che queste entrino in camera da letto.
Queste principali differenze fra elencate rappresentano i motivi per i quali le cuckqueen sono di meno, rispetto ai cuck maschi. La psicologia del cuckold è assai più semplice di quella della sua controparte femminile, dove invece il gioco delle parti diventa molto più complesso e pieno, pur restando nell’ambito delle parafilie BDSM.
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- Come diventare un cuckold: dritte e consigli per essere cornuto e contento
- Sono cuckold? 4 segnali per capirlo